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Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi

Uffizi, Florence

Il "Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi" è una delle opere più celebri di Raffaello Sanzio, realizzata intorno al 1518. Questo dipinto, oggi conservato agli Uffizi di Firenze, è un esempio straordinario della maestria di Raffaello nel rappresentare le figure umane con grande naturalezza e psicologia, ma anche della sua capacità di celebrare la potenza e l'autorità della Chiesa e della famiglia Medici in un momento di grande splendore per il papato.

Il ritratto fu commissionato da Leone X, al secolo Giovanni de' Medici, che divenne papa nel 1513 e regnò fino alla sua morte nel 1521. Leone X, appartenente alla potente famiglia Medici, era un grande mecenate delle arti e sostenitore di numerosi artisti e intellettuali. Durante il suo pontificato, la Chiesa di Roma visse un periodo di notevole splendore e sviluppo artistico, contribuendo a trasformare la città in un centro di cultura e bellezza senza pari.

Raffaello, che era già una figura di spicco nel panorama artistico italiano, si trovava a Roma in quegli anni e venne scelto per rappresentare il papa. Questo ritratto è quindi non solo un'opera di carattere privato, ma anche un messaggio politico e di potere, volto a sottolineare la figura di Leone X come guida della cristianità, circondato dai suoi alleati più stretti, in particolare dai cardinali Giulio de' Medici (futuro papa Clemente VII) e Luigi de' Rossi.


Il ritratto è un'opera a figura intera, con il papa, i due cardinali e un elegante sfondo architettonico. La composizione si sviluppa in un ambiente interiore, che trasmette una sensazione di intimità e solennità al tempo stesso.

1. Leone X
Leone X è rappresentato al centro della scena, seduto su un trono riccamente decorato. La sua figura è imponente e dignitosa, simbolo della sua potenza e del suo ruolo di guida spirituale del mondo cristiano. Il volto di Leone X è trattato con grande attenzione psicologica: l’espressione è serena, ma anche leggermente compiaciuta, come se il papa fosse consapevole della sua posizione elevata, ma non privo di una leggera ironia. I suoi occhi sono rivolti verso l'osservatore con un sguardo che esprime saggezza e autorità.

Le caratteristiche fisiche del papa sono enfatizzate, con il viso paffuto e la barba corta, ma senza eccessi caricaturali. La sua figura è vestita con gli abiti papali: un cappa magna rossa riccamente ricamata, e una mitra in oro e seta. Il pallio, simbolo del suo ruolo di vescovo di Roma, è posto sopra la veste, mentre il camauro (cappello papale) è posto accanto a lui. Il suo abbigliamento non è solo un simbolo di potere, ma anche di raffinatezza e lusso, con dettagli come le perle e i gioielli, che esprimono la ricchezza e il prestigio della sua posizione.

Le mani di Leone X sono appoggiate sulle braccia del trono, in una posizione che trasmette un senso di padronanza della scena, ma anche di accoglienza verso i suoi interlocutori, i due cardinali che lo affiancano.

2. I Cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi
Ai lati del papa, Raffaello colloca i due cardinali, Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi, che sono rappresentati in modo simmetrico e con pose altrettanto solenni.

Giulio de' Medici, futuro papa Clemente VII, è ritratto sulla sinistra del papa, vestito con l’abito cardinalizio e un cappello rosso. La sua figura è imponente e il suo sguardo è serio e concentrato, in un atteggiamento di deferenza ma anche di rispetto verso la figura papale. Giulio è rappresentato in modo giovane, con un viso dai tratti fini e distintivi, che trasmette un senso di forza morale e di competenze politiche. La postura di Giulio, con una mano appoggiata al trono di Leone X, sembra voler sottolineare la sua lealtà e il legame di sangue con il papa (essendo anche suo cugino).

Luigi de' Rossi, il secondo cardinale, si trova alla destra di Leone X e ha un aspetto più riflessivo e tranquillo rispetto al cardinale Giulio. Il suo volto è meno caratterizzato ma non privo di espressività. Indossa l’abito tradizionale dei cardinali, con una veste rossa e il cappello. La sua figura, pur più discreta, non meno importante, completa la composizione in modo equilibrato, mostrando la serietà e il rigore della Chiesa.

Entrambi i cardinali sono ritratti in modo estremamente elegante, con una grande attenzione ai dettagli dei loro abiti e accessori. La luminosità dei colori e la resa dei tessuti contribuiscono a rendere la scena vibrante, ma al tempo stesso molto sobria e rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche.

3. Sfondo e Architettura
Lo sfondo del ritratto è caratterizzato da una serie di archi e colonne che suggeriscono un ambiente architettonico raffinato, ma anche simbolico della maestosità e della permanenza della Chiesa. L’uso della prospettiva, tipico di Raffaello, dona profondità all’immagine, ma non distoglie mai l’attenzione dalle figure centrali.

L’architettura sullo sfondo serve anche a enfatizzare la potenza della figura papale, proiettando il papa e i cardinali in un contesto che simboleggia la solidità e la durata della Chiesa, oltre che il suo ruolo centrale nella vita spirituale e politica del mondo cristiano.

4. Tecnica e Stile
Raffaello, come sempre, utilizza la pittura a olio con grande perizia, creando un effetto luminoso e vibrante. Le sfumature della pelle, la morbidezza dei drappeggi, e la resa dei gioielli sono realizzati con una tecnica impeccabile, che conferisce alle figure una grande vitalità e una sensazione di realismo psicologico.

Il maestro persegue un equilibrio tra rigore formale e umanità, caratteristica che rende questo ritratto non solo un’esaltazione del potere del papa, ma anche una rappresentazione che intende umanoizzare le figure ecclesiastiche, conferendo loro una dimensione di complicità e familiarità. La serenità dei volti e delle posture non è mai forzata, ma appare naturale e composta, contribuendo a creare una scena di intimità e solennità.


Il "Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi" non è solo un semplice ritratto di corte, ma un'opera con un forte valore simbolico. Raffaello non si limita a ritrarre tre uomini di potere, ma esprime attraverso il loro aspetto e le loro interazioni una visione dell'unità e della stabilità del papato sotto il pontificato di Leone X, evidenziando il legame di parentela e di alleanza tra i membri della famiglia Medici e la Chiesa.

La posizione centrale di Leone X, con i due cardinali ai lati, suggerisce la sua superiorità spirituale e temporale, ma anche la solidarietà e la forza della Chiesa attraverso l'unità di intenti e il sostegno reciproco. Il dipinto, quindi, non è solo un ritratto politico, ma anche un messaggio visivo della potenza e della continuità della famiglia Medici e della Chiesa romana in un periodo storico particolarmente critico e frenetico.


Il "Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi" di Raffaello è un capolavoro del Rinascimento che va oltre la mera rappresentazione di tre figure di potere. Esso è, infatti, una riflessione sul ruolo centrale della Chiesa e sulla sua connessione con la famiglia Medici, oltre che un esempio straordinario della maestria di Raffaello nel trattare la psicologia dei soggetti, la luminosità dei colori, e l’equilibrio compositivo. Il dipinto non solo celebra la figura papale, ma anche il grande fermento culturale e artistico dell'epoca, in cui la Chiesa si conferma come uno dei principali mecenati delle arti.



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