Il Passetto di Borgo
Roma

Il Passetto di Borgo è un passaggio sopraelevato che collega il castello con la Città del Vaticano, permettendo al Papa di sfuggire a situazioni di pericolo. Si tratta di una fortificazione che ha avuto un’importanza cruciale durante il periodo medievale e rinascimentale, soprattutto in relazione alla sicurezza del pontefice.
Il Passetto di Borgo venne costruito nel 1277 per volere di Papa Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini) con lo scopo di collegare il Vaticano, residenza papale, a Castel Sant'Angelo, che all'epoca fungeva da fortezza e rifugio sicuro. Questo passaggio segreto permetteva al papa di fuggire rapidamente da Castel Sant'Angelo alla residenza vaticana in caso di attacchi o minacce.
Nel corso dei secoli, il Passetto ha avuto un ruolo fondamentale come via di fuga per i papi in momenti di pericolo. È diventato famoso per essere stato utilizzato, ad esempio, da Papa Alessandro VI Borgia durante le congiure e le turbolenze politiche del suo papato, e da Papa Clemente VII durante il sacco di Roma del 1527.
Oltre alla sua funzione di via di fuga, il passetto ha avuto anche un valore simbolico, rappresentando la sicurezza del papato e la sua capacità di difendersi contro le minacce esterne, spesso anche tramite le armi.
Il Passetto di Borgo è un cammino sopraelevato che si snoda per una lunghezza di circa 800 metri. È costruito in mattoni e pietra, ed è strutturato come una muratura fortificata. Il percorso si sviluppa ad alta quota, permettendo un'osservazione costante delle strade sottostanti e delle aree circostanti, aggiungendo un elemento di sicurezza al suo scopo difensivo.
Il passaggio ha una copertura a volta, progettata per proteggerlo da eventuali attacchi dall’esterno, e si articola in tre sezioni principali che attraversano diversi edifici. La sua altezza e la sua solida costruzione permettevano di proteggere coloro che vi transitavano, offrendo al papa o ai suoi accompagnatori la possibilità di muoversi in sicurezza.
Il Passetto di Borgo è anche dotato di finestre strette e feritoie (aperture per il tiro delle armi), che suggeriscono la sua funzione di fortificazione. Questi dettagli permettevano al passaggio di essere protetto e difeso, nel caso di attacchi diretti al cammino.
Il Passetto parte da Castel Sant'Angelo (dove si trova una piccola porta, detta Porta del Passetto), e si estende fino al Cortile di San Damaso all’interno del Vaticano, più precisamente alla Palazzina del Passetto, situata vicino a Piazza San Pietro. Il percorso attraversa il borgo che circonda il Vaticano, creando un corridoio sicuro che si eleva sopra le strade cittadine.
La parte più alta del passaggio, che collega il castello al Vaticano, si sviluppa sopra alcuni edifici preesistenti, ed è una struttura sopraelevata che si integra perfettamente con le costruzioni circostanti, mantenendo un aspetto funzionale ma discreto.
Dal punto di vista architettonico, il Passetto di Borgo ha una struttura piuttosto austera e semplice, in linea con le esigenze di difesa e sicurezza. La sua decorazione è limitata, in quanto la funzionalità prevaleva sulla bellezza estetica, ma il passetto non è privo di alcuni elementi architettonici eleganti, come i rivestimenti in mattoni a vista e le volte in pietra.
L’architettura del passetto si sviluppa seguendo una logica di linee fortificate e intervalli regolari che conferiscono una solidità e una struttura di protezione ineguagliabile per l’epoca. Le feritoie, benché non vistose, rappresentano un elemento distintivo della sua capacità difensiva.
Il Passetto di Borgo ha un forte valore simbolico. Oltre alla sua funzione difensiva, esso rappresenta il potere temporale del papato e la sua capacità di proteggere non solo la sua persona, ma anche la Chiesa e la sua autorità spirituale. Esso evidenziava la separazione e la protezione del papato rispetto alla città di Roma e agli eventi esterni.
Il passetto è stato, quindi, un simbolo di sicurezza e di indipendenza papale in tempi turbolenti, quando Roma e il papato erano minacciati da attacchi esterni, complotti e guerre. Il fatto che il passaggio sia stato usato come via di fuga per molti papi durante le crisi storiche sottolinea la sua funzione di salvaguardia.
Un episodio storico molto noto che coinvolse il Passetto di Borgo riguarda Papa Clemente VII, che nel 1527, durante il Sacco di Roma, utilizzò questo passaggio per fuggire al Vaticano, mentre le truppe imperiali saccheggiavano Roma. Durante questo evento, il passetto rappresentò una via di salvezza, sia per il papa che per molti membri del clero, che si rifugiarono nelle sicure mura del Vaticano.
Un altro momento cruciale è legato al pontificato di Alessandro VI Borgia, che, in occasione di vari tentativi di omicidio o per sfuggire a congiure politiche, utilizzò il Passetto come una via sicura per il suo rifugio.
Il Passetto di Borgo è oggi visitabile come parte del percorso museale di Castel Sant'Angelo. Anche se non più utilizzato come via di fuga, il passaggio conserva un fascino storico notevole, testimoniando la forza e la resistenza della fortezza papale e il suo ruolo centrale nella protezione del papato.
I visitatori possono esplorare la struttura e ammirare la sua architettura imponente e le sue caratteristiche difensive, apprezzando il valore storico e il legame che il passetto rappresenta tra il castello e il Vaticano, simbolo di potere, protezione e autorità.
Il Passetto di Borgo è stato anche utilizzato in tempi più recenti per eventi di carattere ufficiale. Tuttavia, la sua funzione principale, quella di via di fuga e di protezione papale, è ormai superata.
La sua storia ha ispirato numerosi racconti, film e opere letterarie, come nel caso del famoso romanzo "Angeli e Demoni" di Dan Brown, in cui il passetto è uno degli scenari principali, creando un’ulteriore connessione tra storia, mito e immaginazione popolare.