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Disarcionamento di Bernardino della Carda

Uffizi, Florence

Il "Disarcionamento di Bernardino della Carda" è un'opera che fa parte della serie di dipinti storici e battaglie realizzati durante il periodo rinascimentale. Il dipinto è attribuito al pittore fiorentino Francesco Granacci (1469-1543), un allievo e collaboratore di Michelangelo Buonarroti. Quest'opera si inserisce nel filone della pittura storica e cavalleresca, che raccontava episodi trionfali o drammatici legati a battaglie, cavalieri e nobiltà.


Il "Disarcionamento di Bernardino della Carda" si riferisce a un episodio storico verificatosi durante un'azione cavalleresca. Bernardino della Carda fu un nobile condottiero che partecipò attivamente alla guerra tra le fazioni nobiliari e le battaglie politiche dell'Italia rinascimentale. La scena rappresentata potrebbe riferirsi a un episodio della sua carriera, durante il quale fu disarcionato (abbattuto da cavallo) in un combattimento, un momento emblematico che riflette la drammaticità e la violenza della guerra dell'epoca.
Descrizione Dettagliata dell'Opera
Il dipinto raffigura un momento drammatico e pieno di tensione, centrato sul gesto di disarcionamento di un cavaliere durante un conflitto. Di seguito, una descrizione dettagliata degli elementi principali dell'opera:

1. Il Cavaliere Disarcionato
Al centro dell'opera si trova Bernardino della Carda, rappresentato nel momento in cui viene disarcionato, ovvero abbattuto dal suo cavallo durante uno scontro. Il cavaliere è ritratto con un movimento violento, mentre è proiettato verso il basso, con il corpo che sembra ruotare a causa della forza dello scontro. La sua armatura è ricca e dettagliata, simbolo del suo status nobiliare e del suo ruolo di guerriero. Le pance dell'armatura e il casco sono decorati con motivi elaborati, evidenziando l'importanza sociale e il rango di Bernardino.

Il cavaliere è rappresentato con un volto dolorante o serio, mentre il suo corpo è quasi piegato dalla forza dell'urto. La scena è dinamica e cattura il movimento con grande intensità. La gamba sinistra, che si solleva mentre il cavaliere perde il controllo del cavallo, è una delle chiavi di lettura della drammaticità del momento.

2. Il Cavallo e la Posizione
Il cavallo di Bernardino, che nel momento del disarcionamento sembra essere nel pieno movimento, è rappresentato con un realismo dinamico. La sua figura è muscolosa e slanciata, simbolo della potenza e velocità dell'animale. Le zampe del cavallo sono disposte in una posizione che enfatizza la violenza dell'azione, mentre il corpo dell'animale sembra essere inclinato all'indietro, rispecchiando il movimento improvviso e il disequilibrio dovuto all'urto della disarcionamento.
L'anatomia del cavallo è trattata con molta attenzione, evidenziando la maestria tecnica del pittore nel rappresentare l'energia del movimento e la tensione fisica della scena.

3. Gli Avversari e lo Sfondo della Battaglia
Dietro il cavaliere disarcionato, si intravedono le figure degli avversari che stanno partecipando alla battaglia. Alcuni cavalieri sono impegnati in duelli, mentre altri sono rappresentati in azioni di combattimento corpo a corpo. L'ambientazione della battaglia è caotica, con numerosi soldati che si scontrano, con lanci, spade, e scudi alzati.

Il paesaggio che fa da sfondo è dominato da una tensione atmosferica che aumenta la drammaticità della scena. L'uso del chiaroscuro e dei colori scuri, come il marrone e il grigio, dà l'idea di una giornata nuvolosa o di una scena di guerra, dove l'aria è piena di polvere, fumo, e caos. Ciò contribuisce a rafforzare il senso di disordine e di violenza.

4. Dettagli del Paesaggio e degli Elementi
Alcuni alberi, rocce, e colline possono essere visti sullo sfondo, ma la scena non si sofferma troppo su dettagli paesaggistici. Piuttosto, il focus è sui personaggi, le loro azioni e reazioni. La terra su cui i cavalli combattono è polverosa e sembra sconvolta dalla lotta. Dettagli come la polvere che si solleva dall'impatto dei cavalli e delle armi contribuiscono a conferire un senso di movimento frenetico e violento.

5. Il Colore e la Luce
Granacci utilizza una tavolozza di toni scuri, tra cui marroni, rossi, grigi e neri, che sono tipici della pittura rinascimentale fiorentina. Questi colori intensificano la drammaticità della scena, facendo risaltare le figure dei combattenti e il loro abbigliamento. Il contrasto tra la luce che colpisce le figure principali e le ombre più cupe contribuisce a creare una sensazione di tensione e profondità.
La luce non è diffusa in modo uniforme, ma segue una logica drammatica, enfatizzando i momenti di azione più intensa, come il cavaliere disarcionato, con riflessi metallici sulla sua armatura, mentre altre parti della scena sono più oscurate, come per rendere visibile la confusione del conflitto.

6. Simbolismo
Il disarcionamento di Bernardino potrebbe anche essere interpretato come un simbolo della fragilità dell'eroismo e della destino incerto che attende anche i più valorosi condottieri. Nonostante la sua armatura e il suo status, il cavaliere è vulnerabile, un messaggio che enfatizza l'idea che anche i più potenti non sono immuni dalla sorte del conflitto.
Inoltre, l'episodio potrebbe rappresentare una sorta di lezione morale sulla natura transitoria del potere e della vittoria in guerra, dove anche il cavaliere più esperto e temuto può subire una caduta improvvisa e rovinosa. Il cavallo, come simbolo di forza, si trova nel momento stesso del disarcionamento, esprimendo simbolicamente che la forza fisica e la potenza non sono sufficienti a garantire il successo definitivo in battaglia.


Il "Disarcionamento di Bernardino della Carda" è un'opera che incarna perfettamente lo spirito della pittura rinascimentale fiorentina, con il suo approccio al realismo dinamico, al dettaglio anatomico e alla drammaticità narrativa. Francesco Granacci, influenzato da maestri come Michelangelo, ha saputo catturare l'energia e la violenza del combattimento, senza perdere di vista la qualità formale e la composizione. Questo dipinto, con il suo impianto dinamico e simbolismo intrinseco, rappresenta una riflessione sulla fragilità dell'eroismo e sul destino instabile dei guerrieri, temi universali e senza tempo, che continuano a parlare agli spettatori anche nei secoli successivi.



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