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Angelo musicante

Uffizi, Florence

L'"Angelo musicante" di Giovanni Battista di Jacopo, noto anche come Rosso Fiorentino, è un capolavoro del Rinascimento che incarna il suo stile distintivo, noto per l'uso audace del colore e delle forme espressive. L'opera, che fa parte del corpus artistico del pittore, è conservata presso il Museo degli Uffizi di Firenze e rappresenta una delle realizzazioni più emblematiche del Rosso Fiorentino nella sua produzione di figure angeliche.

Rosso Fiorentino (1494-1540) è uno degli artisti più importanti e singolari del Manierismo, un movimento artistico che si sviluppò alla fine del Rinascimento. Il Manierismo si caratterizza per un uso distorto delle proporzioni, una ricerca di eleganza ideale e una maggiore emotività rispetto alle forme armoniose e razionali del Rinascimento classico. Sebbene Rosso Fiorentino abbia lavorato in vari luoghi, tra cui Roma e Firenze, il suo stile si distinse per una forte forza espressiva, che si riflette chiaramente in questa sua raffigurazione di un angelo che suona uno strumento musicale.


L'opera "Angelo musicante" di Rosso Fiorentino è una delle sue creazioni più affascinanti, che fonde la bellezza sacra con un intenso dinamismo emotivo. La figura rappresenta un angelo che suona uno strumento musicale, un tema che era abbastanza comune nell'arte rinascimentale, ma trattato in maniera molto personale dall'artista.

1. La Figura dell'Angelo
L'angelo è al centro della composizione, in una posa dinamica e slanciata. La sua figura è espressa con linee allungate, proprie del Manierismo, che enfatizzano la sua grazia, ma anche una certa artificialità nelle proporzioni. La postura dell'angelo è un po' contorta, come se stesse adattandosi alla sua funzione musicale e alla bellezza dell'armonia che sta creando.

La pelle dell'angelo è dipinta con toni molto vibranti, che mostrano l'uso del colore caratteristico di Rosso Fiorentino. I colori sono intensi e pieni di energia, e contribuiscono a conferire alla figura una qualità quasi soprannaturale. La pelle dell'angelo è reso con sfumature che vanno dal beige chiaro al rosso e rosa, conferendo una sensazione di vitalità e allo stesso tempo una certa elenicità distorta, tipica del Manierismo.

Il volto dell'angelo è sereno, ma presenta anche una forza emotiva che traspare dai suoi occhi penetranti. Gli occhi sembrano guardare oltre lo spettatore, quasi come se l'angelo fosse rapito dalla sua musica divina, a simboleggiare l'idea che l'angelo stia entrando in una dimensione trascendentale.

2. Le Mani e lo Strumento Musicale
L'angelo tiene in mano uno strumento musicale, probabilmente una lira o una viol. Lo strumento, con la sua curvatura elegante, diventa un elemento importante che completa la figura angelica. Le mani dell'angelo sono modellate con una grande attenzione al dettaglio, ma sono anche stilizzate, con dita lunghe e sottili, un'altra caratteristica distintiva del Manierismo. La posizione della mano che impugna lo strumento è delicata e misurata, ma il gesto è intriso di una certa intensità espressiva, come se l'angelo stesse cercando di canalizzare l'energia divina attraverso la musica.

Lo strumento musicale in sé è realizzato con grande attenzione al dettaglio, anche se lo sfondo e la composizione complessiva si concentrano maggiormente sulla figura angelica piuttosto che sull'accuratezza strumentale. La lira (o viola) sembra essere il mezzo attraverso il quale l'angelo comunica con il divino, e lo strumento stesso emana una sensazione di armonia celeste.

3. Le Ali e la Postura
Le ali dell'angelo sono ampie e segnate da linee fluide, ma anche in questo caso l'artista le rappresenta in modo un po' distorto rispetto alla tradizione rinascimentale. Le ali sono dipinte con toni di bianco e oro, con un accenno di rosato, e sono tra i tratti più stilizzati dell'opera. Esse non sono mai un semplice ornamento, ma una parte essenziale della figura dell'angelo, che conferisce un senso di spiritualità e ascensione. La forma allungata delle ali e la loro delicatezza donano alla figura un’aria di leggerezza e sospensione, come se l'angelo fosse in procinto di librarsi nell’aria.

La postura complessiva dell'angelo è in qualche modo contratta, ma anche armoniosa, con il corpo che si contorce in una figura che rispecchia lo stile manierista, segnato da una sorta di tensione emotiva.

4. I Colori e la Luce
Il trattamento dei colori è uno degli aspetti distintivi di questa opera di Rosso Fiorentino. L'artista non si preoccupa tanto di fedeltà naturalistica, ma piuttosto di ottenere un effetto visivo che sia fortemente emozionale. Il fondo del dipinto è oscuro, con un'illuminazione che sembra provenire da una fonte invisibile, creando un gioco di contrasti tra luce e ombra che esalta le linee e le forme. Il viso e il corpo dell'angelo sono baciati da una luce che ne accentua i contorni sottili, dando una sensazione di mistero e sacralità.

Il colore rosa e rosso che domina la figura dell'angelo, insieme ai toni intensi del mantello e delle ali, è un esempio del tipico uso del colore vibrante che caratterizza il lavoro di Rosso Fiorentino. Il contrasto tra il rosso caldo della pelle e il blu del mantello non è solo una scelta estetica, ma anche una forma di espressione spirituale che mette in evidenza la potenza emotiva dell'angelo come messaggero divino.

5. La Composizione
La composizione dell'angeli è centrale, e Rosso Fiorentino riesce a creare una figura che attira immediatamente l'attenzione dello spettatore. La figura è quasi solitaria, ma è circondata da un'inquietante atmosfera di intensità emotiva, che sfida la serenità che ci si aspetta da un angelo. La presenza di un sfondo scuro, privo di particolari, aiuta a concentrare l'attenzione sulla figura centrale e accentua la sensazione di spiritualità e di sospensione.


L'"Angelo musicante" di Rosso Fiorentino è un'opera che riflette l'energia, la forza espressiva e la drammaticità del Manierismo. L'angelo non è un mero messaggero del divino, ma un essere trascendente che emana una potenza spirituale e una musicalità celeste. L'uso audace del colore, le linee allungate e l'atteggiamento dinamico e leggermente contorto della figura rendono questa opera un esempio straordinario di come il Rinascimento abbia evoluto la rappresentazione della figura angelica in una nuova forma, più emotiva e stilizzata.

Rosso Fiorentino, attraverso questa creazione, è riuscito a catturare l'intensità e la forza emotiva dell'angelo come figura divina ma anche umana, capace di esprimere sia una bellezza trascendente che una tensione emotiva intrinseca.

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